15 Novembre 2015 - Alla riscoperta dei luoghi della spiritualità e della cultura del passato: dalla Grotta di San Simeone al Santuario di Maria SS. del Taburno

LA GROTTA DI SAN SIMEONE (Chiesa rupestre – VIII-IX secolo) è
situata nel comune di Bucciano – Benevento e rientra nella sub-area del Parco Regionale del Taburno-Camposauro.
La Grotta di San Simeone è situata in una crepa tra le rocce del Monte Taburno (a circa 3 Km dal paese), a cui si accede percorrendo un sentiero.
Estesa per oltre 13 m e alta quasi 15 m, vede la presenza al proprio interno di numerose stalattiti, epigrafi e affreschi rupestri, risalenti al Medioevo, tuttora in buono stato di conservazione.

La Grotta di San Simeone, tra quelle presenti nel Monte Taburno, è sicuramente la più interessante, non solo sotto il profilo storico ma anche artistico.
Si presume che sia stata utilizzata come luogo di culto sin dal basso medioevo dai primi abitanti dell’antica Bucciano, come testimoniano i vicini ruderi di un agglomerato urbano risalente a tale periodo.
La venerazione per il santo vescovo, protettore del bel tempo, è attestata sul finire del XVI secolo e si protrae almeno fino alla seconda metà dell’Ottocento con processioni e pellegrinaggi.
La grotta presenta sulla parete di fondo un pregevole, e ben conservato, affresco seicentesco raffigurante “San Simeone Vescovo” affiancato, su quelle laterali, da frammenti di decorazioni medievali. Sulla destra della grotta è possibile ancora ammirare un dipinto risalente al periodo bizantino che raffigura Cristo in cattedra; mentre sulla sinistra è situata un’acquasantiera incavata nella roccia. Non vanno trascurati i resti di un altare e quelli di una piccola rientranza con probabili funzioni di sagrestia.



















Il Santuario della Madonna del Taburno, risalente al XV secolo, è posto in posizione panoramica ai piedi del Monte Taburno, offrendosi al visitatore con il suo imponente campanile in un luogo di magica sacralità che invita al silenzio e al raccoglimento.
All’interno della chiesa, oltre all’altare maggiore, si trova una statuetta lignea della Madonna.

Un’antica leggenda narra che il 7 Febbraio 1401 la Madonna apparve ad una pastorella sordomuta, miracolandola, e che la pastorella trovò, in una grotta vicino al luogo dove era intenta a pascolare il suo gregge, una sacra effigie della Santa Vergine. A devozione di ciò, il popolo innalzò una chiesa che divenne meta di pellegrinaggio per storpi, ciechi, muti e sordi che vi si recavano per implorare una guarigione miracolosa.
Il Duca Carlo Caracciolo, feudatario di Airola, fece costruire l’attuale santuario e un convento affidato dapprima ai Frati Domenicani, che ivi rimasero fino al 1743, e successivamente al clero secolare.