La Grotta di San Simeone è la più
importante delle grotte del Monte Taburno, sia dal punto di vista
storico che artistico. Situata a 476 metri sul livello del mare, dista
circa 3 kmdal centro abitato di Bucciano (275 mt). Si presume che la
grotta sia stata utilizzata come luogo di culto nel primo Medioevo dai
primi abitanti di Bucciano; si è giunti a questa


considerazione poiché,
non lontano dalla grotta (località valle), ancora oggi sono visibili i
resti di un agglomerato urbano risalente a tale periodo.
Fino alla
seconda metà dell’ottocento, venivano organizzate processioni di
pellegrini per invocare, nei periodi di forte pioggia, il bel tempo.
Recenti lavori di risistemazione dell'intera area boschiva consentono di
giungere alla grotta abbastanza agevolmente tramite un ripido ma
suggestivo sentiero. La grotta presenta un'apertura rivolta ad est e
misura 13,50 metri di larghezza, 6 metri di profondità e 15 metri di
altezza.





Dalla volta pendono alcune stalattiti mentre sulle pareti
laterali si scorgono frammenti sbiaditi di affreschi medioevali. Sulla
parete di fondo domina un meraviglioso affresco in buono stato di
conservazione, risalente al 1601, che misura 1,86 mt di larghezza per
2,74 di altezza, raffigurante San Simeone vestito da vescovo che con la
mano sinistra indica la scritta ecce iam serenat (ecco è arrivato il
sereno!). Alla sinistra del santo è raffigurato un paese in lontananza
su cui domina un castello ( si tratta della città di Airola) e persone
in processione che si muovono verso la grotta. Nel dipinto si può notare
l'iscrizione Fidelium Aelemosinis A.D. 1601 (con le elemosine dei
fedeli nell’anno del Signore 1601) che ci permette di datare in maniera
precisa l’affresco. Alla sinistra di questo affresco vi è un altro
riquadro, più piccolo, in cui è raffigurato
San Michele Arcangelo
nell'atto di colpire il drago sotto i suoi piedi con una lunga spada
stretta nella mano destra. Sulla destra della grotta è possibile
ammirare un dipinto risalente al periodo bizantino che raffigura Cristo
in Cattedra. A sinistra della grotta è situata ad altezza d’uomo,
un’acquasantiera incavata nella roccia. A ridosso dell’affresco
raffigurante San Simeone, sono visibili i resti di un’ altare minore che
custodiva il Tabernacolo, i resti di un’ altare maggiore qualche metro
più’ avanti e i resti di una piccola rientranza che probabilmente doveva
fungere da sagrestia .Durante il periodo della 2° guerra mondiale la
zona di San Simeone per la presenza di anche altre grotte minori, è
stata luogo di rifugio da parte della popolazione locale.